Una sfuriata col fidanzato: un pacchetto maxi di patatine. Una bocciatura all’esame: una vaschetta intera di gelato al cioccolato.
Una caduta in borsa, ecc.: lo stomaco che si stringe, stasera niente cena.
Da molti anni ormai, non si mangia più per fame: sempre più spesso si mangia ( o si digiuna) a causa dello stress.
Questa condizione subdola e tanto sottovalutata quanto per contro sulla bocca di tutti può derivare dalla monotonia del lavoro quotidiano o, al contrario, da una occupazione che richieda un costante stato di tensione e attività.
Vero amici manager e imprenditori? O mamme frenetiche?
L’organismo si difende, adattandosi, ma fino a un certo punto. Così cominciano i segnali patologici. Sono molti e spesso intrecciati tra di loro.
Questa volta affrontiamo il problema del rapporto distorto con il cibo.
Le donne sono più colpite: al contrario di molti di noi maschi, vivono un picco di tensione alla sera: dopo il lavoro, la casa e i figli.
Allora c’è chi si abbuffa e chi, al contrario, digiuna o tutt’e due le cose. Lo stile di vita, come al solito, è il principale colpevole.
Già da piccoli veniamo abituati a una vita frenetica, piena di impegni.
In questo modo siamo sempre meno capaci di avvertire gli stimoli naturali della fame e del sonno.
In particolare, lo stress fa aumentare l’adrenalina, l’ormone “dell’allerta”: questa sostanza fa aumentare l’utilizzo di molecole di glucosio, da cui deriva la voglia di cibi ricchi di zuccheri.
L’effetto calmante arriva in mezz’ora: bastano quindi 2-3 biscotti con un po’ d’acqua e aspettare; se invece le ammine cerebrali (altri ormoni) sono basse ci si orienta sulle proteine: sazia di più però uno yogurt di una forchettata di tonno o una fetta di prosciutto con molte calorie e grassi in meno.
Purtroppo, una alimentazione scorretta protratta nel tempo può generare problemi anche seri.
L’Istituto Nazionale della nutrizione dice che nove italiani su cento sono obesi. Lo stress è la causa più importante dell’obesità.
Più della genetica. Perciò… take your time. Prendetevi tempo per voi stessi. Riducete gli impegni. Utilizzate tecniche antistress.
Speso ho risolto situazioni apparentemente difficili solo sottoponendo i miei pazienti a particolari sedute di rilassamento o affidandoli alla mia riflessologa, senza farmaci.
Sbagliate se pensate che lo stress sia invincibile.
Possiamo invece fare molto per contrastarlo.
Per esempio, non è mangiando continuamente pocket coffee che ci daremo la carica. Lasciamo queste cose ai messaggi pubblicitari.
Frammentate i pasti: 3-5 al giorno, prendete vitamina B, anche attraverso quantità accettabili di carboidrati che ne contengono in buona percentuale.
Bevete più latte (scremato) perché lo stress riduce le riserve di calcio.
Mangiate più frutta e verdura.
Ma soprattutto ridimensionatevi!.
Scoprirete un mondo nuovo in voi stessi.